Il servizio svolto dai nostri volontari ha come finalità l’accoglienza delle persone che, provenienti da tutte le regioni italiane, giungono in città per accompagnare ed assistere i famigliari per visite specialistiche o ricoveri ospedalieri.
  Queste persone spesso si trovano a dover affrontare, magari dopo un lungo viaggio, l’ansia per lo stato di salute del proprio caro, ma anche il problema non indifferente di reperire un alloggio e di sostenere un ulteriore onere economico.
Il nostro servizio tende una mano a queste persone.
  Altra finalità, non meno importante, è quello di sensibilizzare le persone affinché creino servizi analoghi nelle loro zone provenienza.
Questo servizio è prevalentemente rivolto ai parenti dei bambini ricoverati nel reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale civile, ma anche ai parenti di degenti ricoverati in altri reparti. Inoltre possono usufruire del nostro servizio persone già presenti in città a causa di ricoveri d’urgenza o in casi rari e ben motivati, anche chi necessita di un alloggio per qualche notte.
In ogni caso la precedenza è data a chi ha parenti ricoverati in ospedale.
  Accogliamo anche gruppi di giovani che intendono fare, per un breve periodo, vita comunitaria per condividere esperienze e obbiettivi.
  Ai responsabili dei vari reparti ospedalieri è stato consegnato un volantino informativo che ci ha permesso di far conoscere, direttamente a chi ha bisogno, questo servizio. Rimane comunque fondamentale il rapporto con le caposala, in particolare di otorinolaringoiatria, per richieste e controlli riguardanti i degenti.
  Vi è anche una diretta collaborazione con alcuni medici, che ci inviano i parenti dei pazienti o anche loro colleghi provenienti da paesi disagiati, che vengono in Italia per brevi periodi di tirocinio.
  E’ stato affisso alla bacheca della chiesa un analogo volantino informativo, per permettere la conoscenza del servizio a più persone.
Attraverso quindi la pubblicizzazione scritta, il passa parola o su indicazione delle caposala gli interessati prendono contatto con la responsabile del servizio che, verificata la disponibilità, provvede ad assegnare l’alloggio in base al numero delle persone e al tempo richiesto o necessario per la visita specialistica o per il ricovero ospedaliero. Poi passa l’informazione ai volontari di turno, che si organizzano per l’accoglienza.
  Il loro compito, infatti, è di accogliere gli ospiti, accompagnarli nell’alloggio e fornire loro informazioni, indicazioni di carattere generale per favorire l’ospitalità e l’accoglienza.
  Il gruppo è formato attualmente da otto volontari, quattro donne e quattro uomini. Con turni concordati 1 volta ogni 4 mesi, (quindi 3 volte in un anno) una coppia i volontari assicura il servizio.
Attualmente utilizziamo l’appartamento in via S. Croce, 21, messo a disposizione dalla parrocchia di S. Maria del Carmine.
  L’alloggio si trova in una posizione strategica, molto vicino all’ospedale e da solo può accogliere contemporaneamente tre famiglie per un totale di 10 ospiti. Dispone di tre stanze, con bagno e cucina in comune.
  La condivisione degli spazi, favorisce la conoscenza e il passaggio di informazioni tra persone accomunate dagli stessi problemi. Il sostegno e l’incoraggiamento da parte di chi ha già fatto la stessa esperienza sono fondamentali per chi affronta per la prima volta particolari interventi.
Il passaggio di gestione, operato all’inizio di quest’anno, dal Cedas all’associazione “Solidale 365” onlus, non ha modificato gli obbiettivi, le finalità e le metodologie del progetto “appartamenti di solidarietà”.
  Il servizio che, nel tempo, si è rafforzato sul territorio in modo più qualitativo che quantitativo è utilizzato in modo corretto dagli ospiti che lo richiedono solo per il tempo strettamente necessario e per un numero di persone adeguato alla situazione.
  All’interno del gruppo è molto importante il rapporto umano che si instaura tra ospiti e volontari. Questo si traduce, da parte del volontario, nella disponibilità all’ascolto, nella presenza, se richiesta, durante il periodo di soggiorno, nell’interessamento delle condizioni del famigliare ricoverato, cercando di offrire tutto quanto può servire a far sentire gli ospiti come graditi fratelli. Da parte dell’ospite, invece, si esterna con la gratitudine, il ringraziamento per la disponibilità e l’offerta di amicizia fraterna, che spesso fanno mantenere nel tempo i contatti con i volontari, anche lontano dalle situazioni di bisogno.
  Per i volontari è importante cogliere questo senso di gratitudine perché li motiva a proseguire nel loro lavoro con maggiori stimoli e li gratifica per qualche piccolo sacrificio fatto.
  Vi sono anche aspetti negativi: alcune persone in passato hanno tentato di usufrire di questo servizio pur non avendone i requisiti. Attraverso controlli incrociati, con il lavoro di rete, abbiamo potuto verificare la veridicità della situazione e non dare disponibilità all’accoglienza.
  Anche questo è solidarietà, ma soprattutto “carità educativa”: saper dire no a chi non ha realmente bisogno per lasciare spazio a chi invece ne ha.
Come riferito sopra la nostra associazione onlus dal 1° gennaio 2011 gestisce, per questioni di opportunità, questo servizio con l’autorizzazione del Cedas e della Caritas decanale. Questo perché le finalità, gli obbiettivi e le metodologie sono le stesse della precedente gestione.
  Cercheremo, quindi, di continuare a fare accoglienza fraterna ma nel contempo educare le persone al corretto utilizzo del servizio.
  L’accoglienza fatta secondo questi principi permette di ospitare più famiglie e fare quindi più solidarietà.
Rovereto, gennaio 2013.